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Premi letterari: quali sono e quali libri “vincitori” leggere assolutamente

Scritto da Silvia

Premi letterari italiani e internazionali: quali sono e quali libri vi consiglio di leggere tra i “vincitori”. Dodici premi e quasi quaranta consigli di lettura.

I premi letterari in Italia e all’estero sono innumerevoli e da anni seguo con interesse l’assegnazione di molti di essi. Lo faccio per scoprire opere e autori a cui probabilmente non mi sarei avvicinata e uscire così dalla mia reading comfort zone (tranne che per alcuni generi letterari che non sento proprio nelle mie corde, ormai lo sapete che fantascienza e horror non fanno per me). Ho imparato a conoscere autori bravissimi, stupendomi di non aver mai letto alcuna loro opera in precedenza, e soprattutto ho iniziato a leggere molto di più, spinta dalla curiosità. Quando si tratta di scrittori italiani, in particolare, tendo infatti a leggere non solo i libri vincitori ma anche i finalisti o i primi selezionati.

Ecco quindi una rassegna dei più importanti premi letterari e alcuni consigli di lettura basati come sempre sulla mia esperienza.

1. Premio Strega: il più importante premio letterario italiano

È il premio letterario italiano più prestigioso, famoso oltre i confini nazionali, quello che tutti gli autori vorrebbero vincere, e anche quello su cui immancabilmente si scatenano le maggiori discussioni. I candidati sono dodici, dai quali si arriva poi alla cosiddetta “cinquina” e infine al vincitore.

Di seguito i libri che più ho apprezzato tra quelli che hanno vinto il Premio Strega.

  • “Come d’aria” di Ada D’Adamo (2023) – Un’opera meravigliosamente straziante, con cui Ada D’Adamo ha vinto postumo il Premio Strega. Un inno all’amore per la figlia, nata con una grave patologia che l’ha resa invalida al 100%, un grido di dolore per la mancata diagnosi pre-natale. Un libro da leggere, consapevoli che pagina dopo pagina sarà come ricevere un pugno in pieno petto.
  • “Spatriati” di Mario Desiati (2022) – La storia di Claudia e Francesco, profondamente diversi ma ugualmente tormentati da una giovinezza che cerca risposte e accettazione di sè.
  • “Due vite” di Emanuele Trevi (2021) – Un romanzo che, come dice il titolo, racconta due vite, quelle di Rocco Carbone e Pia Piera, scrittori legati a Trevi da una profonda amicizia e scomparsi prematuramente. Un romanzo che fa riflettere sulle pieghe dell’animo umano e sulla fragilità dell’esistenza.
  • “Il colibrì” di Sandro Veronesi (2020) – Un romanzo sul dolore, che si svela completamente solo alla fine, e in cui il protagonista cerca in ogni modo di evitare il cambiamento, proprio come fa il colibrì che riesce a rimanere immobile in volo sbattendo le sue piccole ali.
  • “La ragazza con la Leica” di Helena Janeczek (2018) – La biografia di Gerda Taro, la prima fotoreporter caduta su un campo di battaglia. Nonostante sia scritto in forma di romanzo, a mio avviso non è un libro semplice da leggere, sia per i continui salti temporali che per i diversi punti di vista che si alternano nel racconto. Impegnativo ma bello.
  • “Le otto montagne” di Paolo Cognetti (2017) – Io amo Cognetti e lo trovo sempre in perfetta sintonia con ciò che scrive. Questo libro non fa eccezione, è lo splendido racconto di un’amicizia che deve affrontare gli inevitabili cambiamenti del diventare adulti, sullo sfondo del Monte Rosa tanto caro all’autore.
  • “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano (2008) – Un romanzo di formazione che, nonostante abbia ricevuto alcune critiche, a me è piaciuto molto. Alice e Mattia sono ragazzi problematici che, nonostante cerchino di avvicinarsi fino all’età adulta, non riescono mai ad “andare oltre”, uniti da un vissuto complesso e doloroso ma forse troppo fragili per incontrarsi davvero.
  • “La chimera” di Sebastiano Vassalli (1990) – Vassalli ha una scrittura pazzesca e “La chimera” e “Un infinito numero” sono per me i suoi romanzi più belli. Il primo è ambientato in un villaggio padano del Seicento e racconta la tragica storia di Antonia, considerata una strega perché diversa. Il secondo ripercorre il viaggio immaginario di Virgilio e Mecenate in terra etrusca alla scoperta delle origini di Roma.
  • “Le menzogne della notte” di Gesualdo Bufalino (1988) – Un libro originale, veloce da leggere e con un finale sorprendente. Non vi voglio svelare di più.
  • “Il nome della rosa” di Umberto Eco (1981) – Qualsiasi cosa io dica, sarebbe superflua quindi, se non l’avete ancora fatto, leggetelo.
  • “Lessico famigliare” di Natalia Ginzburg (1963) – Un grande classico che ho letto solo quest’anno e che ho trovato bellissimo. Un romanzo autobiografico che racconta la quotidianità della famiglia Levi dal 1925 fino alla Seconda Guerra Mondiale, sullo sfondo di un’affascinante Torino.

Sito ufficiale: premiostrega.it

2. Premio Campiello

Nato nei primi anni Sessanta su iniziativa degli industriali del Veneto, il Premio Campiello viene assegnato ad opere di narrativa italiana. Negli anni sono stati istituiti anche due premi letterari correlati: il Campiello Giovani, dedicato agli scrittori tra i 15 e i 22 anni, e il Campiello Opera Prima, dedicato agli scrittori esordienti.

Tra i vincitori del Premio Campiello ci sono autori che hanno fatto veramente la storia della letteratura italiana, da Primo Levi ad Antonio Tabucchi, tanto per citarne alcuni. Tra i libri che ho preferito vi segnalo i seguenti.

  • “I miei stupidi intenti” di Bernardo Zannoni (2022) – Il romanzo d’esordio di Zannoni, originalissimo e coinvolgente. Protagonista e voce narrante è la piccola faina zoppa Archy che, anche se alle prese con i problemi tipici del mondo animale, si pone domande su cui l’uomo riflette da sempre e su cui inevitabilmente anche il lettore si trova ad interrogarsi.
  • “L’acqua del lago non è mai dolce” di Giulia Caminito (2021) – Un romanzo amaro, che ha come protagoniste Antonia e Gaia, madre e figlia. Pragmatica e indurita dalla vita la prima, alla perenne ricerca di amore e di serenità la seconda. Una storia bellissima quanto aspra, da leggere.
  • “Le assaggiatrici” di Rosella Postorino (2018) – Un romanzo che mi è piaciuto davvero molto, ispirato alla storia vera di Margot Wölk, l’unica sopravvissuta delle donne selezionate per assaggiare il cibo destinato a Hitler. Ve ne ho parlato anche nell’articolo dedicato ai libri sull’Olocausto.
  • “L’arminuta” di Donatella di Pietrantonio (2017) – Un romanzo vivido ed estremamente toccante, ambientato magistralmente dall’autrice in Abruzzo. Legami familiari, abbandoni, lacrime e speranze. Donatella di Pietrantonio ha una penna che tiene incollati alle pagine. Anche se non è altrettanto bello (mi sarei stupita del contrario), vi consiglio anche il seguito, “Borgo Sud”, pubblicato recentemente e finalista al Premio Strega 2021.
  • “Accadabora” di Michela Murgia (2010) – Un romanzo che tratta con delicatezza e attraverso gli occhi di una ragazzina lo spinoso tema dell’eutanasia, sullo sfondo di una Sardegna rurale profondamente ancorata alle proprie tradizioni. Ve ne ho parlato anche nell’articolo sui libri ambientati in Italia.

Sito ufficiale: premiocampiello.org

3. Premio Bancarella

L’unico premio letterario assegnato dai librai, istituito nel 1952. La giuria è scelta tra i soci dell’Unione Librai Pontremolesi e dell’Unione Librai delle Bancarelle e le opere esaminate possono essere sia italiane che straniere. Alcuni dei titoli vincitori sono degli assoluti capolavori, altri sono quelli che io classifico come “bestseller da leggere al mare”. Ecco comunque una rapida carrellata dei più belli, come sempre a mio giudizio.

Sito ufficiale: premiobancarella.it

4. Premio Bagutta

Uno dei premi letterari italiani più antichi, istituito nel 1926 a Milano. La storia della sua fondazione è piuttosto curiosa perché l’idea è nata da un gruppo di intellettuali che erano soliti ritrovarsi in una trattoria toscana in via Bagutta a Milano per cenare insieme e discutere di libri.

Il Premio Bagutta viene assegnato ad opere italiane che si sono distinte nel campo delle lettere. Non è quindi limitato alla sola narrativa, ma dà spazio anche alla poesia, alla saggistica e agli altri generi. Preparando questo articolo ho scoperto di aver letto un solo libro che lo ha vinto, ma si tratta di un titolo che vi consiglio ad occhi chiusi, anzi, che vi ho già consigliato quando vi ho presentato un romanzo per ogni regione italiana!

  • “Resto qui” di Marco Balzano (2019) – Un romanzo ambientato nel piccolo paesino di Curon, in Val Venostra, dagli anni Venti al secondo Dopoguerra, dal fascismo al nazismo alla costruzione della diga che sommergerà ogni cosa tranne la punta del campanile.

5. Premio Pulitzer

Istituito nel 1917 dal giornalista Joseph Pulitzer, è uno dei premi più prestigiosi al mondo e viene assegnato esclusivamente ad autori statunitensi. Conta più di venti categorie, dal miglior articolo all’editoriale, dal servizio fotografico alla poesia, dalla narrativa alla musica.

Tra i libri che hanno ricevuto il Premio Pulitzer per la narrativa, vi segnalo i seguenti.

  • “Il cardellino” di Donna Tartt (2014) – Un romanzo che racconta la vita del giovane Theo a partire dalla perdita della madre in un attentato, evento che inevitabilmente lo segnerà per sempre.
  • “Pastorale americana” di Philip Roth (1998) – È sul mio comodino da oltre un mese ma non l’ho ancora finito e mi sento in dovere di dirvi che si tratta di un libro estremamente impegnativo. Leggetelo a piccole dosi per apprezzarlo come merita, altrimenti rischia di diventare un mattone. Roth fa un’analisi lucida dei maggiori stereotipi americani, sfruttando il racconto della vita apparentemente perfetta dello “svedese” che, da ragazzo popolare e pieno di opportunità, vede la propria vita disgregarsi nonostante tutti i suoi sforzi.
  • “Il buio oltre la siepe” di Harper Lee (1961) – Un classico che tutti dovrebbero leggere, un manifesto della questione razziale che ruota attorno all’ingiusta accusa di stupro verso un gruppo di ragazzi afroamericani.

Sito ufficiale: pulitzer.org

6. Booker Prize

Istituito nel 1968, il Booker Prize (in passato noto anche come Man Booker Prize for Fiction) è assegnato al miglior romanzo in lingua inglese pubblicato nel Regno Unito o, dal 2018, in Irlanda. Ci sono quattro titoli in particolare che mi sento di suggerirvi.

  • “Storia di Shuggie Bain” di Douglas Stuart (2020) – L’ho appena comprato e non vedo l’ora di leggerlo. La Glasgow degli anni Ottanta, una vita difficile e l’amore di un figlio per la madre, gli ingredienti per farmelo amare già ci sono tutti.
  • “Vita di Pi” di Yann Martel (2002) – Un bestseller da cui è stato tratto anche un film. Un naufragio, un’avventura quasi magica, una tigre come compagna di viaggio, un libro che si legge d’un fiato e che fa riflettere.
  • “Il dio delle piccole cose” di Arundhaty Roy (1997) – Un meravigliosa storia familiare, tra drammi e amore, ambientata in Kerala, nell’India meridionale, alla fine degli anni Sessanta. Uno stile narrativo particolarissimo che sembra voler comunicare con il lettore, un romanzo che ho fatto fatica a capire nei primi capitoli ma che poi mi ha rapita.

Sito ufficiale: thebookerprizes.com

7. National Book Award

Il National Book Award è un premio letterario statunitense istituito nel 1950 per celebrare le migliori opere letterarie americane («to celebrate the best of American literature, to expand its audience, and to enhance the cultural value of good writing in America»).

Le categorie premiate sono quattro: narrativa, saggistica, poesia e letteratura per ragazzi. Vengono inoltre premiati autori che abbiano dato un contributo particolarmente importante alla letteratura con l’assegnazione della Medal for Distinguished Contribution to American Letters e del Literarian Award for Outstanding Service to the American Literary Community.

Purtroppo non ho ancora letto nessuno dei romanzi vincitori, ma ho in lista “La casa tonda” di Louise Erdrich (2012), ambientato in una riserva indiana del North Dakota in cui viene commesso uno stupro.

Sito ufficiale: nationalbook.org

8. Premio Nobel per la letteratura

Dal 1901 è il premio letterario più famoso al mondo. Non viene assegnato ad un libro specifico ma all’autore che si sia maggiormente distinto per le sue opere in una direzione ideale. Negli anni ci sono stati vincitori illustri e di cui ho letto molto, tra cui:

  • Giosuè Carducci (1906)
  • Rudyard Kipling (1907)
  • Grazia Deledda (1926)
  • Thomas Mann (9129)
  • Luigi Pirandello (1934)
  • Hermann Hesse (1946) – tra i miei libri preferiti vi consiglio “Siddharta”
  • Ernest Hemingway (1954)
  • John Steinbeck (1962)
  • Pablo Neruda (1971)
  • Eugenio Montale (1975)
  • Gabriel Garcia Màrquez (1982) – imperdibile il suo “Cent’anni di solitudine”, ve ne ho parlato nell’articolo dedicato ai libri ambientati in Sud America
  • José Saramago (1998)
  • Orhan Pamuk (2006) – il più famoso autore turco, a breve ve ne ho parlato nell’articolo sui libri ambientati in Turchia
  • Mo Yan (2012)
  • Kazuo Ishiguro (2017) – come vi ho già detto, per me è bellissimo il recente “Klara e il sole”

Sito ufficiale: nobelprize.org

Altri premi letterari

  • Premio Viareggio – Nato in Versilia nel 1929 e dedicato ad opere di narrativa, saggistica e poesia. Tra i vincitori “Il barone rampante” di Italo Calvino (1957).
  • Premio Andersen – Istituito nel 1982 e dedicato ai libri per bambini e per ragazzi. Sono previste sezioni per fasce d’età e per i vari generi.
  • Premio Gouncort – Premio letterario assegnato in Francia dal 1903 alla migliore opera d’immaginazione in prosa. Le opere devono essere scritte in francese ed essere pubblicate da case editrici francesi.
  • Premio Cervantes – Il più importante premio letterario di Spagna, istituito nel 1976 e assegnato dal Ministero dell’Educazione, della Cultura e dello Sport alla migliore opera in lingua spagnola.

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