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Libri ambientati in Sicilia: 10 (+1) titoli da leggere

Scritto da Silvia

Libri ambientati in Sicilia. Vi consiglio i miei 10 titoli preferiti che raccontano, ognuno a modo proprio, la terra, le tradizioni e la storia della Sicilia. Romanzi, novelle, ricettari e non solo, tutti ambientati in Sicilia.

Amo la Sicilia, i suoi colori e i suoi sapori, il suo perenne profumo d’estate e i suoi contrasti. Amo ritrovarla tra le pagine dei libri, conoscerne un po’ alla volta piccoli pezzetti di storia e leggerne l’inconfondibile dialetto. Mi piace il suo essere sempre vibrante di passioni e di sentimenti, sia quando fa da sfondo a un romanzo impegnato sia quando le sue vie ospitano racconti leggeri. Negli anni ho letto diversi libri ambientati in Sicilia e in questo articolo vi consiglio quelli che mi sono piaciuti di più. Da autori classici come Verga e Pirandello a scrittori dei giorni nostri come la Maraini e la Auci. Dieci titoli che raccontano la Sicilia in modo autentico, attraversando i secoli e i ceti sociali.

 

Dieci (+1) libri ambientati in Sicilia da leggere assolutamente

 

1. La Sicilia di fine Ottocento: “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Il primo libro ambientato in Sicilia che vi propongo è “Il Gattopardo”, il capolavoro di Tomasi di Lampedusa. Rifiutato da molte case editrici, fu pubblicato solo dopo la sua morte e divenne subito un best-seller tradotto in tutto il mondo. Siamo nella Sicilia del tramonto borbonico, sullo sfondo dei cambiamenti socio-politici che portarono allo Sbarco dei Mille e alla nascita del Regno d’Italia. Protagonista del romanzo è il principe Salina, rappresentante di un’aristocrazia decadente e timorosa davanti all’avanzata delle idee risorgimentali e all’ascesa della borghesia, anche quando questi eventi sono percepiti come ineluttabili. L’orgoglio e lo spirito siciliano permeano ogni pagina del romanzo, sia in positivo che in negativo, con un immobilismo che non si scuote. Il territorio siciliano, aspro e difficile, diventa metafora del declino della nobiltà e del disincanto che seguì i primi entusiasmi risorgimentali.

Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi […] Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti gattopardi, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra.

libri ambientati in sicilia - il gattopardo

 

2. Un capolavoro verista: “I Malavoglia” di Giovanni Verga

Non si può parlare di libri ambientati in Sicilia senza pensare a Verga che, con le sue opere veriste, ha descritto la terra, le usanze e l’animo siciliano. “I Malavoglia” è il suo romanzo più celebre e narra la storia della famiglia Toscano, i Malavoglia appunto, semplici pescatori di Aci Trezza, un piccolo paesino del catanese. I personaggi sono tratteggiati con maestria e diventano parte di una narrazione corale. Da Padron ‘Ntoni con i suoi proverbi popolari al vecchio usuraio Zio Crocifisso, da ‘Ntoni che capitolo dopo capitolo sprofonda in un abisso senza fine all’onesto Alfio Mosca. La famiglia è ciò attorno a cui ruota l’intero romanzo: il senso di appartenenza e di orgoglio sono rappresentati dalla Casa del Nespolo che i Malavoglia sono prima costretti a cedere e che solo alla fine del romanzo, in un’ideale chiusura, ritorna ai legittimi proprietari. Il duro lavoro è l’unica fonte di sostentamento, la sfortuna e gli incidenti cambiano per sempre il corso della vita. La barca, non a caso chiamata “Provvidenza”, diventa simbolo delle fortune alterne della condizione umana. C’è tutta la visione pessimistica di Verga, l’idea secondo cui non si possa aspirare a spostarsi troppo dalla propria condizione, ma si debbano accettare passivamente il proprio posto nel mondo e il proprio destino. La Sicilia che emerge è quella povera e contadina della seconda metà dell’Ottocento, con le sue tradizioni, con il patriarcato inteso come unico modo di concepire i rapporti familiari. con l’opposizione allo Stato inteso come nemico dei deboli.

Per tutto il paese non si vedeva altro che della gente colle reti in collo, e donne sedute sulla soglia a pestare i mattoni; e davanti a ogni porta c’era una fila di barilotti, che un cristiano si ricreava il naso a passare per la strada, e un miglio prima di arrivare in paese si sentiva che San Francesco ci aveva mandata la provvidenza; non si parlava d’altro che di sardelle e di salamoia, perfino nella spezieria dove aggiustavano il mondo a modo loro.

 

3. Una novella: “Rosso Malpelo” di Giovanni Verga

Ancora Verga, con la sua novella più bella in assoluto, che affronta con estremo realismo il problema del lavoro minorile, e non solo, nelle cave di sabbia in Sicilia. Il protagonista è il giovane Rosso Malpelo che, a causa del suo colore di capelli, viene emarginato e considerato malvagio.

Malpelo si chiamava così perché aveva i capelli rossi; ed aveva i capelli rossi perché era un ragazzo malizioso e cattivo, che prometteva di riuscire un fior di birbone. Sicché tutti alla cava della rena rossa lo chiamavano Malpelo; e persino sua madre col sentirgli dir sempre a quel modo aveva quasi dimenticato il suo nome di battesimo.

Orfano di padre, morto nella stessa cava in cui lavora il figlio, viene descritto come «torvo, ringhioso e selvatico» ma durante il racconto emergono tutta la sua fragilità e i suoi lati più umani, ad esempio nel suo essere a tratti protettivo verso Ranocchio, suo compagno di lavoro, o nel decidere di portare sempre con sé gli attrezzi di lavoro del padre. La penna di Verga delinea una vera e propria denuncia sociale che è anche lo specchio della Sicilia rurale di un tempo. La povertà dei ceti più bassi e lo sfruttamento della classe lavoratrice, bambini inclusi, emerge prepotentemente ad ogni pagina, ad ogni violenza subita da Rosso Malpelo e ad ogni violenza che egli a sua volta infligge al povero Ranocchio cerdendo così di prepararlo alla crudeltà del mondo. Un’ambientazione impeccabile, un ritratto siciliano che va assolutamente letto.

libri ambientati in sicilia - rosso malpelo

 

4. Ricette siciliane e non solo: “Mandorle amare” di Maria Grammatico e Mary Taylor Simeti

Il quarto libro ambientato in Sicilia che vi consiglio è un racconto un po’ sui generis che ho scoperto per caso e che ho trovato molto carino. Narra la vita di Maria Grammatico, la pasticciera siciliana “mamma” delle genovesi, i famosi dolcetti di pasta frolla ripieni di crema o di ricotta. La scrittrice americana Mary Taylor Simeti ha deciso di lavorare a questo libro dopo aver assaggiato proprio le genovesi di Maria e averne conosciuto la storia. Ne è nato un romanzo-intervista che ripercorre l’infanzia e l’adolescenza di Maria e soprattutto il triste periodo passato nel convento di San Carlo a Erice. Tra quelle quattro mura, tra preghiera, punizioni e lavori a volte troppo duri per una bambina, Maria imparò dalle monache tutti i segreti della pasticceria, acquisendo un’abilità che portò poi al successo il suo laboratorio.

Allora la pasta frolla si faceva con lo strutto, però quello fatto dal macellaio […] Si comprava questo per fare biscotti, per fare la pasta frolla. A quei tempi non c’era margarina. Ma non è che allora si vendevano tante genovesi come oggi. Al San Carlo si vendevano dolci ogni giorno, ma non di tutti i tipi. La pasta di conserva si vendeva, ma tutte le altre cose che si facevano di pasta di mandorla, si facevano su ordinazione.

L’ultima parte del libro è un vero e proprio ricettario, in cui si trova anche la preziosissima ricetta delle genovesi di Maria, uno dei simboli gastronomici di Erice e della Sicilia intera.

libri ambientati in sicilia - mandorle amare

 

5. Un romanzo storico: “La sposa normanna” di Carla Maria Russo

Una storia appassionante e vera, quella di Costanza d’Altavilla, ultima discendente della nobile dinastia normanna e legittima erede al trono del Regno di Sicilia. Costretta a lasciare il convento in cui vive da anni e in cui ha trovato la serenità per sposare Enrico VI, figlio dell’imperatore Federico Barbarossa, si ritrova fin da subito a dover fronteggiare ogni sorta di umiliazione e di minaccia. Le mire espansionistiche del papa, gli intrighi politici e la brutalità del marito si contrappongono al suo essere quasi eterea, al suo fortissimo desiderio di maternità, al suo essere amata incondizionatamente dal suo popolo. Pagina dopo pagina, Costanza mostra una determinazione e una forza d’animo che le permettono di non soccombere e di consegnare alla storia sua figlio, Federico II di Svevia, futuro re di Sicilia e imperatore del Sacro Romano Impero.

Il profumo delle arance ricorda a Costanza la propria terra durante gli anni in cui ne deve stare lontana. Lo splendore della cattedrale di Palermo fa da sfondo all’incoronazione di Enrico VI di Svevia. Ed è sempre Palermo, con i suoi quartieri popolari, la sua multi-etnicità e il suo dialetto, ad accogliere Federico II dopo la morte della madre.

Trascorreva tutto il tempo nei vicoli dei quartieri poveri e popolari di Palermo, passando da una casa all’altra, da una famiglia all’altra. Una volta erano arabi, un’altra ebrei, siciliani, normanni, a volte greci […] Gli uomini erano veri esperti di animali, una delle grandi passioni di Federico, sapevano affilare e maneggiare una spada meglio di chiunque altro, conoscevano il segreto per fabbricare armi micidiali, come quel fuoco miracoloso, ottenuto estraendo da certi pozzi vicino Palermo un olio grasso, che chiamavano “olio di pietra” o petrolio, che poi mescolavano con lo zolfo raccolto ai piedi dell’Etna.

libri ambientati in sicilia - la sposa normanna

 

6. Una bellissima storia siciliana: “La Mennulara” di Simonetta Agnello Hornby

25 settembre 1963. A Roccacolomba è morta Maria Rosaria Inzerillo, detta la Mennulara. La sua scomparsa dà vita ad un incessante chiacchiericcio, zeppo di maldicenze, in cui ciascuno degli attori, come in un racconto corale, dà la propria interpretazione postuma sulla vita della Mennulara. E il lettore può ricostruire gli eventi e decidere a chi offrire la propria simpatia solo poco per volta e solo attraverso il “sentito dire”. Da povera raccoglitrice di mandorle, la Mennulara inizia a lavorare come cameriera in casa Alfallipe appena tredicenne, diventandone anno dopo anno insostituibile amministratrice del patrimonio. La sua arguzia, la sua apparente durezza d’animo e soprattutto il fatto che la sua gestione dei beni abbia consentito agli Alfallipe di arricchirisi, gettano ombre sul suo passato, dandola in pasto ai pregiudizi e agli stereotipi tipici di un piccolo paesino del palermitano. Tra chi la deniga per invidia, chi ne disprezza i costumi pur non avendola mai realmente conosciuta e chi prova a difenderne la memoria, solo nelle ultime pagine del romanzo viene svelata la verità, rendendo giustizia ad una donna forte, che ha lottato in un contesto sociale che non le ha mai perdonato di aver provato a riscattarsi da ciò a cui le sue origini l’avrebbero destinata.

I bacchiatori frustavano i rami dei mandorli con bacchette flessuose, implacabili sui frutti ma delicate sulla pianta, mentre una grandinata di mandorle verdi e polpose, dalla buccia appena indurita, cadevano sulla terra come olive giganti. A distanza, li seguiva la squadra di mennulare che raccoglievano le mandorle carponi, piegate sui ginocchi, come formiche, femmine e picciotti sorvegliati gli uni da un sovrastante e le altre dalla vecchia guardiana […] Era un’attività serena e ordinata, segnava il passaggio dalla tarda primavera all’estate, quando il cibo era più abbondante per tutti.

libri ambientati in sicilia - la mennulara

 

7. Un grande classico: “L’esclusa” di Pirandello

Originariamente intitolato “Marta Ajala”, questo è il primo romanzo di Pirandello. Uno spaccato di vita provinciale in una cittadina di fine Ottocento, in un constesto sociale dove basta un pregiudizio per essere messi alla gogna, dove gli sguardi accusatori la fanno da padrone. Marta, la protagonista, è una giovane donna siciliana che viene ingiustamente accusata di adulterio e per questo rinnegata da tutti. Completamente sola decide di reagire e inizia un percorso di emancipazione che la porterà ad insegnare in una scuola di Palermo e ad iniziare veramente una relazione con un altro uomo. All’ipocrisia e alla necessità di salvaguardare le apparenze a qualunque costo, tipiche della mentalità maschilista dell’epoca, Pirandello contrappone la forza di Marta, il suo riscatto, anche se in lei continuerà a persistere fino alla fine una sottile e passiva accettazione del proprio destino.

Anche se ciò che permea il romanzo è la caratterizzazione dei personaggi e del tessuto sociale, quasi anticipando il concetto di “maschera”, non mancano i luoghi e i paesaggi siciliani, dalle vie di provincia alla bella Palermo.

Quanto imminente e fosco era dalla parte dei monti lo spettacolo, tanto vasto e lucente si spalancava dalla parte opposta. Tutta la città, distesa immensa di tetti, di cupole, di campanili, tra cui, gigantesca, la mole del Teatro Massimo, si offerse a gli occhi di Marta, e il mare sterminato in fondo, riscintillante al sole, sotto i cui raggi Monte Pellegrino rossigno pareva sdrajato beatamente.

libri ambientati in sicilia - esclusa

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8. Un romanzo di denuncia: “Il giorno della civetta” di Leonardo Sciascia

Non si può parlare di Sicilia se non si trattano anche la sua storia recente e i tristi fatti di cronaca che l’hanno caratterizzata nel Novecento. In quest’ottica si colloca la scrittura di Sciascia che, ispirandosi alla cronaca nera dell’epoca, dall’omicidio del sindacalista Accurso Miraglia del 1947 crea il personaggio di Salvatore Colasberna, piccolo imprenditore siciliano che viene ucciso dalla mafia mentre sta salendo su un autobus. Il romanzo ruota attorno alle indagini del Capitano Bellodi che fin da subito si scontra con l’omertà di chi ha assistito al fatto, a partire dall’autista dell’autobus che nega qualsiasi cosa, anche la più evidente.

Questo libro, che solo apparentemente ha i contorni di un giallo, vuole essere un’opera di denuncia del potere mafioso, dell’omertà che spesso fa passare sotto silenzio crimini e criminali e della collusione tra politica e mafia. Temi scottanti, che nessuno pima dello scrittore siciliano aveva osato toccare. Il titolo stesso è già un’anticipazione, affermando come la mafia, paragonata ad una civetta, abbia ormai raggiunto un potere tale da poter operare in pieno giorno.

La mafia era, ed è, altra cosa: un sistema che in Sicilia contiene e muove gli interessi economici e di potere di una classe che approssimativamente possiamo dire borghese; e non sorge e si sviluppa nel vuoto dello Stato (cioè quando lo Stato, con le sue leggi e le sue funzioni, è debole o manca) ma dentro lo Stato. La mafia insomma altro non è che una borghesia parassitaria, una borghesia che non imprende ma soltanto sfrutta.

libri ambientati in sicilia - il giorno della civetta

 

9. La società siciliana di metà Settecento: “La lunga vita di Marianna Ucrìa” di Dacia Maraini

Un romanzo storico da leggere con attenzione, forse aspro al primo impatto ma che, capitolo dopo capitolo, porta inevitabilmente ad empatizzare con la protagonista e ad ammirarla. Di famiglia nobile, sordomuta fin da piccola a seguito di un trauma e costretta a sposare un vecchio zio, Marianna si scontra da subito con la condizione che la società le impone, quella di una donna con un problema fisico che per l’epoca era una maledizione, quella di una moglie vista solo come proprietà del marito. Il suo animo però si ribella e rivela una vivacità intellettuale fuori dal comune: amante dell’arte e della lettura, avida di sapere, incuriosita e affascinata dalle teorie sull’uguaglianza sociale, piena di idee e di desideri. La sua lunga vita la porta a sperimentare l’amore, anche se per poco, a viaggiare e ad interrogarsi spesso sul senso della vita.

Dove andrà a casarsi che ogni cosa le pare troppo radicata e prevedibile? Le piacerebbe mettersela sulle spalle come una chiocciola e andare senza sapere dove.

Un altro aspetto che mi ha colpita è la minuziosa descrizione dei luoghi e dei costumi dell’epoca. Paesaggi, colori e profumi, arredi e libri, ricette e cure medicamentose, ogni cosa è tratteggiata con cura e rende il libro un quadro vivido della società nobiliare e popolana della Sicilia nella prima metà del Settecento. Da Palermo alle campagne intorno a Bagheria, dalle esecuzioni pubbliche alle feste per la nascita di un figlio maschio, luci ed ombre di una generazione di ricchi proprietari terrieri sul viale del tramonto.

La campagna attorno è allagata di luce. Capo Zafferano scintilla al di là della piana degli ulivi ricoperta da migliaia di scaglie metalliche. I gelsomini e le zagare mandano in alto i loro profumi come riccioli vaporosi che si sfaldano fra le tegole […] Quegli odori di alga seccata al sole e di capperi e di fichi maturi non li ritroverà mai da nessuna parte; quelle coste arse e profumate, quei marosi ribollenti, quei gelsomini che si sfaldano al sole.

libri ambientati in sicilia - la lunga vita di marianna ucrìa

 

10. Una saga familiare: “I leoni di Sicilia” di Stefania Auci

Splendido. Ecco l’aggettivo che associo a questo libro, il primo capitolo della saga familiare dei Florio, una delle famiglie più note e più ricche della Sicilia e d’Italia tra Ottocento e Novecento. La Auci ripercorre con maestria il diciannovesimo secolo attraverso l’ascesa al potere della prima e seconda generazione dei Florio, dal terremoto a Bagnara Calabra, che spinge i fratelli Paolo e Ignazio Florio a lasciare la propria terra per cercare fortuna a Palermo, fino allo sbarco dei Mille a Marsala e alla conseguente nascita del Regno d’Italia. Da semplici veditori di spezie, i Florio costruiscono anno dopo anno un vero impero. Zolfo, terreni, vino, l’intuizione di conservare il tonno sott’olio per garantirne una maggiore durata, l’importazione in Sicilia dei primi macchinari industriali inglesi. La costituzione della “Società dei battelli a vapori siciliana”, commerci che dal Mediterraneo si estendono in tutta Europa e in America. Fierezza e passione, il perenne conflitto tra borghesia e nobiltà, una descrizione emozionante e bellissima della Sicilia dell’epoca, da Palermo a Marsala alle Egadi.

Era strana, la Sicilia: il re non aveva alleati tra la nobiltà, anzi. I nobili siciliani erano piuttosto in competizione con la Corona, perché il re era un estraneo, venuto a imporsi a casa loro. Iddi, invece, in SIcilia ci vivevano da generazioni, alcuni dai tempi di arabi e normanni. L’avevano creata loro, quell’isola, con il loro potere, i riti, il sangue e i matrimoni, impastandola con il sale, la terra e l’acqua di mare […]

Favignana è uno scoglio di tufo […] Basta grattarne un po’ per trovare questo strato giallo e denso, punteggiato da conchiglie. La terra è sassosa e i pochi giardini e orti sono stati ricavati con tenacia sul fondo delle cave di tufo da cui affiora un’acqua salmastra e torbida. Poi, una volta che ci si abitua all’odore della lavorazione del tonno, ti accorgi davvero del mare: è di un blu rabbioso, vitale, feroce. È dal mare che viene la ricchezza. È un’isola di silenzio e di vento.

libri ambientati in sicilia - i leoni di sicilia

 

10(+1). Il Commissario Montalbano: “La forma dell’acqua” di Andrea Camilleri

Il poliziesco non è il mio genere e sono consapevole di essere forse sono una delle poche persone al mondo a non divorare i libri di Camilleri. Ma la verità è questa e avere un blog non significa dover per forza amare ogni cosa, viaggio o libro che sia, siete d’accordo? Nonostante ciò, i romanzi che raccontano le avventure del Commissario Montalbano non possono assolutamente mancare se si parla di libri ambientati in Sicilia e quindi ho deciso di consigliarvene almeno uno, quello che decreta l’inizio del fortunato ciclo dedicato a Montalbano.

Nell’immaginario paesino di Vigàta viene ritrovato il cadavere dell’illustre Ingegnere Luparello. Partono da qui le indagini di Montalbano, sullo sfondo di quella collusione tra politica e mafia che ha caratterizzato la Sicilia della cosiddetta Seconda Repubblica. Un ritmo incalzante, a tratti ironico e a tratti tristemente realistico, un poliziesco che è un piccolo gioiello, tra termini dialettali, usi e costumi che descrivono con maestria un pezzo di Sicilia. La penna di Camilleri scorre leggera, tra picciotti e munnizzari, tra buttane e ruffiani. E nonostante, come vi ho detto, questo romanzo non appartenga ai generi letterari che prediligo, è veramente bello.

I due munnizzari erano seduti sulla panca, stretti l’uno all’altro, pallidi malgrado la calura. “Aspettatemi che poi torno” disse loro Montalbano e i due manco arrispunnero, rassegnati. Era cosa cògnita che quando uno incappava, per qualsiasi scascione, nella liggi, la facenna si faceva sempre longa […]

Un giorno vidi che il mio amico aveva messo sull’orlo di un pozzo una ciotola, una tazza, una teiera, una scatola di latta quadrata, tutte colme d’acqua, e le osservava attentamente. “Che fai?” gli domandai. E lui, a sua volta, mi fece una domanda. “Qual è la forma dell’acqua?” “Ma l’acqua non ha forma!” dissi ridendo: “Piglia la forma che le viene data.”

libri ambientati in sicilia - camilleri

 

 

2 Commenti

  • Come non appassionarmi a questo articolo! Grandi classici e altri che a breve lo saranno, voci diverse ciascuna riuscita a raccontare un volto della mia Sicilia. Grazie mille. Un bel regalo!

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