Street art a Padova: quali sono le opere più belle e dove trovarle

Street art a Padova: itinerario alla scoperta dei murales più belli della città veneta. Kenny Random, Tony Gallo e Alessio B, chi sono i più famosi street artists padovani e dove si trovano le loro opere più belle.

Padova e la street art, storia di un grande amore.

Padova è una città ricchissima di street art e scoprirne i murales più belli è un modo insolito e divertente per visitarla.

Come sapete, Padova è una città a cui sono molto legata e che offre un’infinità di cose da vedere e da fare. Qualche tempo fa vi ho parlato degli itinerari migliori per visitare Padova a piedi, perfetti in particolare se si tratta della vostra prima volta nella città veneta, perché consentono di vedere tutte le attrazioni principali. Nel caso in cui vogliate invece seguire un itinerario alternativo e colorato, vi propongo di andare alla scoperta della street art padovana. Sia i quartieri centrali che quelli più periferici nascondono infatti opere bellissime, murales che amo, stili che ho imparato a riconoscere e che danno a Padova un tocco in più.

La street art a Padova ha iniziato a svilupparsi nei primi anni Novanta, in particolare con la storica crew EAD (Escuela Antigua Disciples) e con artisti come Joys, Boogie, Orion, Zagor e Jeos, per citarne alcuni tra i più famosi. Un po’ per volta Padova si è trasformata in una tela, decorata con passione e intelligenza da stencil e bombolette spray che, ci tengo a sottolineare, sono sempre estremamente rispettosi del patrimonio storico-culturale della città. Ad oggi i miei street artists padovani preferiti sono Kenny Random, Alessio B e Tony Gallo, sia per lo stile che per i messaggi che veicolano attraverso le loro opere. In questo articolo provo quindi a raccontarvi la loro arte e a farvi scoprire i loro murales più belli, in un ideale itinerario nella street art di Padova.

Street art a Padova: gli artisti più famosi e le loro opere più belle

Kenny Random: “il Bansky padovano”

Il primo street artist di Padova di cui vi voglio parlare è Kenny Random, nome d’arte di Andrea Coppo, noto anche come “il Bansky padovano”. Crea le sue opere tipicamente di notte e il suo “marchio di fabbrica” è l’inconfondibile uomo nero con il cappello a cilindro.

La sua attività artistica è iniziata negli anni Ottanta con stencil e figure antropomorfe e nel tempo si è evoluta fino alle opere recenti intrise di romanticismo e malinconia e portatrici spesso di messaggi positivi. Accanto all’uomo nero troviamo accenni a Magritte e Picasso e personaggi, come Snoopy, che ricordano i cartoni animati. Uno stile riconoscibilissimo e apprezzato anche fuori dai confini nazionali (pensate che una sua opera è stata acquistata dal magnate russo Abramovich per una cifra non proprio irrisoria).

Nell’ultimo ventennio anni sono tantissimi i murales di Kenny Random apparsi tra le vie di Padova, spesso in angoli poco turistici. Molti però sono purtroppo anche i vandalismi subiti. Qualche ignorante si diverte infatti a deturpare le opere, motivo per cui a seguire vi riporto gli indirizzi solo delle opere più famose e più “in vista”. Nonostante questi rari imbrattatori, a Padova Kenny Random è amatissimo. I suoi graffiti vengono preservati anche in caso di interventi di ristrutturazione e i suoi “The Gift”, eventi in cui regala opere inedite a chi riesce a trovarle nascoste tra le vie della città, richiamano partecipanti da tutta la provincia e non solo.

Ecco la mia selezione dei murales più belli di Kenny Random a Padova.

• “Chi ama non dorme” – In via Daniele Manin, all’incrocio con via Monte di Pietà. Questa è l’opera forse più famosa di Kenny Random a Padova, sicuramente la mia preferita. Ritrae un romantico e malinconico bacio tra due innamorati, sotto gli occhi di un uccellino e di un gattino, personaggi ricorrenti nelle opere del bravissimo street artist padovano.

• In via Nazario Sauro c’è un murale che risale a diversi anni fa e che purtroppo nel tempo è stato un po’ vandalizzato. Vi metto comunque la foto perché, nella sua semplicità, lo trovo davvero bello.                                            

• “L’amore al tempo dei social” – In Piazza dei Signori, praticamente sotto la Torre dell’Orologio. Quanto mai attuale, mi piace tantissimo, anche per l’uso estremamente naturale che Kenny Random fa degli elementi urbani, che diventano quasi parte integrante dei suoi murales.

• “Butterflies” – In via Roma in direzione Prato della Valle.     

• Uomo nero e farfalla blu (purtroppo non conosco il titolo esatto) – In via del Risorgimento, quest’opera è del 2011 e ricorda un po’ il Kenny Random delle origini. 

• “È questa la vita che sognavi?” – In via Lucatello, impossibile non notarlo anche se, rispetto a qualche tempo fa, è stato un po’ imbrattato dai soliti incivili. 

• In via Rezzonico c’è un altro bel murale che ritrae l’uomo nero mentre suona la tromba, l’ho visto un po’ di tempo fa ma non l’ho fotografato, devo tornare.       

• “We are coming” – In via Domenico Campagnola, accanto al Collegio San Marco. Quest’opera è del 2011 e, non so perché, mi trasmette sempre molta malinconia.

• “Keep on dreaming” – In via Vicenza, un murale strepitoso che rappresenta il classico uomo nero con un quadro sottobraccio che ricorda tantissimo “L’Empire des Lumière” di René Magritte, esposto al Museo Guggenheim di Venezia. (Ora capite perché una visita di Padova non può prescindere della sua street art? Opere come questa devono essere assolutamente viste.)

• “L’amore a distanza” – In via Alvise Cornaro, vicino al cancello del Club Sommozzatori. Ho provato più volte a fotografare quest’opera di Kenny Random ma è praticamente impossibile evitare le macchine parcheggiate selvaggiamente che ne ostruiscono la visuale completa. Stavo per rinunciare quando, all’ultimo tentativo, ce l’ho fatta, anche se non in condizioni di luce ottimali (so che mi perdonerete se metà della foto è in ombra).

• “The musician” – In zona Specola, visibile sia dall’alto di Ponte Sant’Agostino che scendendo la scaletta che porta al canale.

• “The lonely traveler” – In via Quinta Strada, riprende il murale molto più grande (che vi invito a scovare) in cui il viaggiatore solitario vola a cavallo di una colomba bianca sopra un filo spinato.                                                        

• “Ritratto” – In via Seconda Strada. Ci sono altri murales simili che si trovano nei vari quartieri di Padova, ma per me questo, nella zona industriale, è tra i più belli.

• “Dripping Rainbow” – Apparso sul muro del cinema Astra, nel quartiere Arcella, nell’inverno 2020, incarna la tristezza che tutti abbiamo provato in quel periodo e che Kenny Random affida al suo alter-ego mentre porta via sottobraccio l’arcobaleno colorato a cui ci eravamo aggrappati pieni di speranza nei mesi precedenti.

• “The dreamer” – Fuori dal centro di Padova, in Corso Australia vicino al Gran Teatro Geox, rappresenta l’uomo nero che fissa un grande cuore formato da graffiti bianchi, rosa e rossi, sotto lo sguardo vigile dell’immancabile gattino.

Alessio B

Il secondo street artist padovano che voglio farvi assolutamente conoscere è Alessio B, alias Alessio Bedin. Le sue opere sono splendide, spesso realizzate con tecniche diverse le une dalle altre. Per me le più belle, oltre al famosissimo “Butterlfy dream” (la ragazza con cuore di farfalle), sono quelle in cui i protagonisti sono i più piccoli. Bambini che si tengono per mano, che guardano le stelle o annaffiano cuori: murales che emanano una dolcezza infinita.

Alessio B, analogamente a Kenny Random e Tony Gallo, è noto non solo nel padovano ma a livello internazionale (bellissime ad esempio alcune sue opere in Francia, a Bruxelles e a Berlino) e personalmente non smette mai di stupirmi. Murales piccoli o che colorano intere pareti e uno stile unico che rende ogni suo lavoro un’opera d’arte.

Come per Kenny Random, anche in questo caso è stato estremamente difficile scegliere le foto da mettere nell’articolo, perché avrei voluto condividervi tutte quelle che ho fatto, ma ho deciso di tutelare i murales meno famosi, considerato che la street art è anche scoperta. Ve ne mostro quindi solo alcuni lasciando a voi il divertimento di cercare gli altri tra le vie di Padova.

Ecco le opere più belle di Alessio B nello scenario della street art padovana.

• “Butterfly dream” – In via Pietro d’Abano, una laterale di Piazza della Frutta, nel cuore del centro storico. Una delle mie opere preferite in assoluto, che fotografo ogni volta che vado che Padova.

• “Grow love” – In via Nazario Sauro. Ancora un bambino come protagonista, che in questo caso annaffia una pianta d’amore per farla crescere. Non voglio sembrare ripetitiva, ma per me murales come questo sono pura poesia. Ed è meraviglioso, camminando tra le vie e le piazze di Padova, vedere questi messaggi e avere ogni volta conferma che la street art è parte indossolubile del tessuto urbano.

• “4ever” – Nella centralissima via Roma, nelle vicinanze della Galleria Storione. Ecco un altro lavoro pazzesco di Alessio B, da non perdere.

• “Together we can!” – Questo murale si trova in via Gattamelata 11, sulla parete laterale della Fondazione Foresta, e si riesce a fotografare benissimo dal parcheggio dell’ospedale. È stato realizzato a Giugno 2021 in occasione di Super Walls, la Biennale di Street Art, e mostra due bambini che tengono tra le mani un mondo da proteggere.

• “Wonder woman” – Visibilissimo poco dopo aver superato la sbarra di accesso all’ospedale, sulla parete di fronte alla rampa di accesso al monoblocco. Un’infermiera con stetoscopio e mascherina in versione Wonder Woman, un tributo a tutti gli operatori sanitari che hanno lottato e continuano a lottare contro il Covid-19.

• “Off the wall” – Il prossimo murale che vi consiglio di vedere in zona ospedale si trova vicino alla fermata dell’autobus di fronte alla clinica ginecologica e rappresenta una bambina che guarda il cielo e libera una colomba, un tema che ricorre spesso nelle opere di Alessio B.

• “Look at the stars” – In via Rodi 1, una laterale di via Castefidardo, c’è un vero omaggio a Padova e ad uno dei suoi simboli, la Cappella degli Scrovegni. Se avrete modo di vederlo di sera, noterete infatti che le stelle, in rilievo, diventano fluorescenti al buio.                        

• “Blow” – In Corso Stati Uniti 14, nella zona industriale di Padova, un’opera con un altro tema ricorrente: la bimba che soffia sul fiore. Una bellissima pennellata di colore che ravviva il susseguirsi di fabbriche ed edifici adibiti a uffici.

• “Blow” – In via dell’Ippodromo 62C (sul muro della Pasticceria Mazzari). Come vi ho appena detto, il tema della bimba che soffia sul dente di leone è ricorrente e, se possibile, quest’opera è ancora più dolce di quella presente in Corso Stati Uniti.        

• Sui muri di Padova è apparso da poche settimane un nuovo lavoro di Alessio B, che ancora non sono riuscita ad andare a fotografare ma che ho visto sul profilo Instagram dello street artist. Un’opera pazzesca, coloratissima, con un bambino come protagonista, che si trova in via Sorio, vicino al supermercato Lidl. Nei prossimi giorni andrò in missione e aggiungerò la foto all’articolo!

• “Butterfly” – In Viale Stazione nel quartiere Arcella. Un’immagine potentissima, tra le prime che ho fotografato quando ho deciso di scrivere quest’articolo.

• “Off the wall” – L’ultimo murale di Alessio B a Padova che vi voglio far vedere è quello in via Tiziano Vecellio, sempre nel quartiere Arcella. Non potevo infatti chiudere se non con la bimba che tanto amo e che ancora una volta inneggia alla speranza. Le sue manine liberano infatti una colomba che, volando via, sembra dipingere una scia arcobaleno.                                            

Tony Gallo e le figure antropomorfe

Il terzo famosissimo street artist di Padova è Tony Gallo, alias Alberto Tonello. Classe 1975, ex parrucchiere e musicista in una band, ha uno stile inconfondibile, con cui racconta un mondo poetico e fantastico, a tratti magico.

Le sue figure antropomorfe si confondono con la natura, diventando animali o prosecuzione di alberi e altri elementi, e sono sempre coloratissime. La prima volta in cui ho visto una sua opera ho subito pensato alle fiabe dei bambini, quelle in cui tutto è possibile. A quei libri a lieto fine in cui i personaggi hanno sembianze umane senza esserlo fino in fondo, a quel pizzico di magia che rende tutto più bello. Non è un caso quindi che uno dei suoi lavori decori due delle facciate esterne del reparto di oncologia pediatrica dell’ospedale di Padova.

Come nel caso di Kenny Random e Alessio B, anche i murales di Tony Gallo si trovano sparsi tra i quartieri di Padova, la differenza è che quasi sempre si tratta di opere dalle grandi e grandissime dimensioni. La sua street art, tanto per farvi un paio di esempi, ha letteralmente colorato una via della zona industriale della città e ha valorizzato interi edifici in quartieri dove erano in corso progetti di riqualificazione.

Queste le opere più belle di Tony Gallo che vi consiglio di vedere a Padova.

• “Io un giorno diventerò grande” – In via Dondi dall’Orologio si trova uno dei murales di Tony Gallo che più amo. Non so spiegarvene bene il motivo, ma l’atmosfera di questo murale mi ricorda molto quella di “Volare per poi incontrarsi”, opera realizzata dallo stesso street artist a Dolo, il piccolo borgo veneziano di cui vi ho parlato in uno dei precedenti articoli.

• “Dritto al cuore” – In via Savonarola, la strada parallela a Corso Milano, sulla parete del civico 80. Un’opera dolcissima realizzata nel 2017 e in cui si vede il personaggio maschile ritagliare degli uccellini di carta che poi volano verso la gabbietta, sempre di carta, tenuta in mano dal personaggio femminile.

• “The Dream” – Questo murale si trova in Piazzetta Bussolin, vicino a via Giotto, ed è stato realizzato per riqualificare il quartiere. Occupa ben tre pareti di palazzi adiacenti e rappresenta il sogno, come dice il titolo stesso, di una famiglia perfetta.

• “Downtown” – Anche quest’opera, che si trova in Piazza Gasparotto, è nata per riqualificare una zona degradata di Padova.

• “Ti amo” – In via Antonio Grassi 38, sul muro del supermercato Alì. Uno degli ultimi murales che ho scovato poche settimane fa, nonostante negli anni sia passata in macchina in questa zona, credo, centinaia di volte. Bello, luminoso, evocativo.            

• “Le vie dell’acqua” – In via Gradenigo 10 in zona Portello, sulla parete dell’edificio in cui hanno sede il Centro Servizio Volontariato, il Club Alpino Italiano e l’Associazione Culturale Fantalica. Questo murale, realizzato nel 2019, mette in risalto il valore dell’acqua come mezzo di comunicazione e, allo stesso tempo, assume una valenza simbolica, considerato infatti che lo stabile che gli ha fatto da sfondo ospita associazioni promotrici del dialogo.

• Come vi ho anticipato, uno dei murales più commoventi di Tony Gallo è quello realizzato nel 2018 sulla facciata esterna del reparto di oncologia pediatrica dell’ospedale di Padova. Rappresenta un contenitore di cartone, con la scritta “fragile”, dentro cui si trovano dei bambini, il nostro bene più prezioso e, appunto, più fragile. Un regalo non solo per i piccoli pazienti, ma per la città intera.                                               

• In via Prima Strada, nella zona industriale di Padova, c’è un lunghissimo murale che si estende per oltre un isolato. Impossibile fotografarlo tutto, vi metto due foto perché possiate farvi un’idea. Avete capito ora cosa voglio dire quando parlo di opere dalle grandi dimensioni?

• “Freedom” – All’ingresso del Parco Piacentino, nel quartiere Arcella. Un ideale benvenuto per i bambini e non solo che si recano in quest’angolo verde.

• In Viale Stazione, sempre nel quartiere Arcella, proprio accanto a “Butterfly” di Alessio B, si trova quest’altro bellissimo murale. La cosa che più mi piace di quest’opera è lo spuntare, dietro all’edificio, di un albero vero proprio in corrispondenza di quello disegnato dallo street artist.

Voglio chiudere questo articolo sulla street art di Padova con un’opera che è il risultato di una collaborazione tra Kenny Random e Tony Gallo. Il titolo è “Strani incontri” e raffigura gli avatar dei due street artists che si osservano, l’uno di fronte all’altro. Il significato potrebbe essere duplice: la diffidenza verso il diverso oppure, come mi piace pensare, un’amicizia che unisce due artisti dagli stili così diversi ma così profondamente radicati nel panorama artistico della città di Padova. Se volete vedere questo murale, si trova in via Santa Lucia. Purtroppo si è un po’ rovinato con il passare degli anni ma il fascino è immutato.

Spero che questo viaggio alternativo alla scoperta della street art di Padova vi sia piaciuto e, se vi interessa, vi lascio anche il link in cui trovate un itinerario tra la street art di Dolo, nel veneziano.

► Cosa vedere a Dolo tra acqua, mulini e street art